Cinquemila lavoratori della filiera del tabacco
hanno risposto all’appello lanciato da Cgil-Cisl-Uil e si sono ritrovati
il 16 dicembre a Roma per testimoniare la loro opposizione al paventato
progetto di riforma dell’OCM di settore proposto dalla Commissione
europea.
Traffico bloccato per più ore nella zona da Piazza
della Repubblica a Largo Santa Susanna, per il corteo che ha portato i
manifestanti a gridare la loro rabbia ed i loro giusti timori sotto le
finestre del ministero delle Politiche Agricole, prima, e del ministero
del Lavoro subito dopo.
Una
delegazione dei rappresentanti dei lavoratori e dei Sindaci dei Comuni
tabacchicoli (tra gli altri il segretario generale della Uil, Stefano
Mantegazza, insieme ai segretari nazionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e
Uila-Uil; il sindaco di Francolise e coordinatore del Comitato dei
sindaci, Andrea Russo, insieme al sindaco di Sparanise e all’Assessore
Regionale all’Agricoltura della Campania, Vincenzo Aita) sono stati
ricevuti al Mipaf, dove il ministro Gianni Alemanno ha convocato per il
pomeriggio alle 15 gli esponenti delle associazioni e delle organizzazioni
di filiera per un confronto sulla questione.
L’incontro
era stato richiesto venerdì 12 dicembre scorso, dopo il raggiungimento
dell’accordo fra tutte le componenti italiane del settore tabacco che ha
portato alla stesura di un documento comune con le richieste da presentare
a livello comunitario al fine di ottenere una modifica dell’attuale
proposta tale da consentire il mantenimento del posto di lavoro per i più
di 135 mila occupati della filiera.
“Ci
auguriamo che il buon senso alla fine prevalga sulle tesi ideologiche
precostituite a tavolino e senza alcun riferimento con la realtà”, ha
commentato in proposito il sen. Maurizio Ronconi, presidente del Comitato
per la Difesa del Tabacco, che si è augurato una presa di posizione
politica del Consiglio dei ministri agricoli, il 17dicembre a Bruxelles.
“Eliminare la produzione di tabacco in Europa, obiettivo dichiarato del
Commissario all’Agricoltura Fischler – ha ribadito Ronconi - non
avrebbe infatti alcuna ripercussione sul consumo di prodotti da fumo,
mentre causerebbe danni ingenti e irreversibili all’economia di intere
zone agricole dei Paesi mediterranei”.
Il
comunicato stampa del Mipaf